di Diletta Coppi
“Il sole di un altro cielo non ci riscalda come il nostro”, così dice durante il film la nonna di Ivana Mladenović – regista e protagonista di Ivana cea groaznica (Ivana la terribile). Mladenovic, insieme a Jelena Maksimović e Milica Tomovic, è tra le registe presenti nella rassegna Wild Roses: Serbia, curata per la trentaseiesima edizione del Trieste Film Festival da Stefan Ivančić. Tomovic è autrice del film Kelti (Celti), mentre Maksimović – figura di riferimento del cinema serbo, che ha diretto anche il montaggio del film di Tomovic – ha presentato Domovine (Patrie). Tre opere che hanno anime diverse, il cui fil rouge è forse la delicata questione che collega ricerca dell’identità e luoghi di appartenenza.
In Ivana cea groaznica il luogo in questione è il piccolo paese di Kladovo sul Danubio, dove la regista torna nell’estate del 2017 in piena crisi esistenziale. Per Jelena Maksimović sono invece le rovine di Agios Athanasios, paese teatro della guerra civile greca, consumatasi tra il 1946 e il 1949 tra le forze comuniste e quelle filo-britannico-monarchiche del Paese, in seguito alla sconfitta dei nazisti e alla fine della WWII. Un conflitto che vide infine la sconfitta dei comunisti, in seguito all’indebolirsi dell’asse jugoslavo-sovietico che li aveva inizialmente supportati. Nel monologo finale la regista, immersa nei paesaggi della Macedonia centrale, ci ricorda poeticamente che: “gli alberi sono i veri comunisti, perché sanno che le risorse vanno condivise in modo equo”. Per i protagonisti di Kelti, invece, il luogo di appartenenza è sospeso, il film è ambientato in un appartamento di Belgrado nel 1993, nel bel mezzo del tragico conflitto che ha segnato la dissoluzione della ex-Jugoslavia. La guerra però non si vede, è riflessa nelle vite e sui volti dei personaggi, specchio di una società spaesata e frammentata dal conflitto.
La categoria Wild roses si conferma un’iniziativa in grado di aprire al pubblico triestino e italiano una finestra sugli importanti lavori delle registe dell’Europa centrale e orientale. Nel caso della Serbia, queste donne ci raccontano di un Paese vivo, dove le storie personali e i racconti intimi sono intessuti, tramati in profondità, dagli eventi storici e politici – spesso ancora difficili da far riemergere in piena luce nelle coscienze individuali – che ne hanno tormentato la storia lontana e recente.
Filmografia