Call for writers per il nostro nuovo numero: “Fame”

La fame è un oggetto elusivo, il crocevia di diversi nodi problematici della nostra attualità. Un istinto originario che orienta i corpi degli organismi viventi; la miccia biologica di pulsioni che possono sfogarsi attraverso vie e fantasie imprevedibili; un fenomeno sociale storicamente alla base di grandi migrazioni, e di profonde trasformazioni geo-politiche; una feroce metafora del desiderio e dell’ambizione.

Il tema della fame emerge scottante nei contrasti strutturali e negli interessi politici che orientano l’economia mondiale e le sue diseguaglianze; nelle guerre, che accadono sempre meno a causa della fame, e che tendono invece sempre più spesso a crearla dove prima non c’era; nei mutamenti tecnologici e negli sconvolgimenti ambientali da cui scaturiscono senza sosta migrazioni di massa di persone che sfuggono alla fame, che sono fame.

La lente della fame ci mostra il gioco dei corpi regolati da appetiti letterali e simbolici, una trama di tensioni e resistenze che rivela come ogni singolarità sia indotta a inglobare l’altro da sé, ad assimilarlo e incorporarlo, per soddisfarsi e accrescersi. Una fame che, in questa chiave, è spesso convocata come brutta metafora dell’ambizione e del disciplinamento auto-imprenditoriale che pervadono la nostra società. Stay hungry, stay foolish.

La fame e i suoi spettri – anche clinicamente declinati, come anoressia e bulimia – funzionano come cartina di tornasole per molti dei sintomi che attraversano oggi i nostri universi simbolici (e la trama di relazioni umane e sociali che li alimenta). Fantasmi attivo/passivi di divorazione, il mangiarsi le unghie, le pellicine, il piacere senza tempo della suzione, del mordersi, della masticazione. La “fame senza fame”, ovvero non la pancia che si riempie ma la bocca e i denti che lavorano – e divorano – se stessi in un godimento di sé circolare e potenzialmente infinito, collega la fame alle pulsioni erotiche, e particolare a quella orale.

Altri spunti: Fame come processo di desiderio di incorporazione simbolica e immaginaria in senso psicoanalitico, antropologico e religioso, Fame in relazione al corpo (pratiche di digiuno estetico/ascetico, patologizzazione della fame e corporeità), Fame come campo di tensione di rapporti socioeconomici e di distribuzione delle risorse globali, Testi narrativi, prose, poesie e ibridazioni testuali legate al tema attraverso differenti prospettive, Storie grafiche o approfondimenti a fumetti sul tema, Iconografie della Fame (la Fame nell’arte e nel mito), Fame sociale e Fame autoimprenditoriale, La Fame in filosofia, La Fame in letteratura, Vegeterianesmio, veganesimo e OGM, Antropologie della Fame (usi, costumi, culti del cibo e dei cibi), Cannibalismo, Cucina.

*Potete inviare una proposta di articolo (di max 1000 caratteri) entro l’1 ottobre a redazione@chartasporca.it

**L’immagine nel testo è un’illustrazione della Divina Commedia, tratta del Codex Altonensis (XIV secolo), qui il riferimento.

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