Recensioni

Sissi l’imperatrice: una corona troppo pesante

di Livio Cerneca Chi ha già, per curiosità o per motivi professionali, approfondito e studiato la tormentata personalità di Elisabeth imperatrice d'Austria, non riceverà particolari rivelazioni dallo spettacolo in programma alla Sala Bartoli del Politeama...

E nella morte vivremo. Ricordo di Adam Zagajewski

di Simone Raviola guardati dall’aridità del cuore ama la fonte mattutina l’uccello dal nome ignoto la quercia d’inverno la luce sul muro lo splendore del cielo essi non hanno bisogno del tuo caldo...

Ultime impressioni dal Tsff: Visioni Queer e gli eventi collaterali su Srebrenica

di Diletta Coppi L'edizione di quest'anno del Trieste Film Festival si è svolta sotto il segno della continuità e dell'evoluzione, confermandosi una vetrina cinematografica di qualità e, al contempo, uno...

Un’esistenza spaccata. “Volevamo magia” di Matteo Quaglia

di Enrico Cattaruzza Inganna con maestria, Matteo Quaglia, in Volevamo magia, romanzo di esordio edito da nottetempo. Imbastisce un’atmosfera alla Roberto Bolaño in salsa adriatica, affida a un narratore dimesso...

Trieste Film Festival 36: uno specchio sul mondo

di Leonardo Sica Durante il discorso di apertura del trentaseiesimo Trieste Film Festival, la curatrice Nicoletta Romeo si riferisce a esso come ad una “finestra sul mondo”. In fondo, quando...

L’identità è una questione linguistica: “L’analfabeta” di Agota Kristof

di Ilaria Moretti È morta nel 2011 a Neuchâtel, sua città d’adozione. Aveva settantacinque anni e da tempo non scriveva più. A guardare a passo di gambero l’opera di Agota Kristof, scrittrice ungherese naturalizzata svizzera, il tutto suona quasi come una premonizione. In un’intervista del 2005 a Stefania Vitulli aveva...

La pericolosità delle psichiatrie

Commento al numero 370/2016 di aut aut di Silvia D'Autilia Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! (Luigi Pirandello, Enrico IV) Intitolato Individui pericolosi, società a...

L’autofiction come scoperta del sé. “Un matrimonio perfetto” di Carla Cerati

di Ilaria Moretti “Quanto tempo può durare un’adolescenza?”. Se lo chiede Silvia che ha sposato Fabrizio un po’ per amore, un po’ per ostinazione. Voleva provare a se stessa di essere tenace, una con i nervi saldi, la ragazza moderna che sa quel che vuole. È accaduto dopo la guerra,...

La fisiognomica e il caso, nei “Mangia a poco” di Thomas Bernhard

di Alice Gardoncini I “mangia a poco” li potete incontrare se diventate clienti abituali di un bar, di un locale o di una mensa: si siedono sempre allo stesso tavolo, hanno lo sguardo pacato di chi si sente a casa e i gesti misurati e precisi degli habitué. E, soprattutto,...

Memorie di periferia: “Fuori non c’è nessuno” di Claudia Bruno

di Ilaria Moretti I ricordi degli uomini arrivano fino ai due anni di vita, poi è il vuoto. Lo sa bene Greta, trentenne del nostro tempo, un’infanzia al sud Italia e un trasferimento a Piana Tirrenica, immaginaria cittadina satellite nei dintorni della capitale, costruita con il mito del progresso e...

La scrittura come ricordo

di Ilaria Moretti Scrivere di una mancanza. Guardarsi indietro e precipitare in un pozzo nero. L’esistenza è attraversata da buche, punti morti. Nel gergo poetico sono gli “oublis”: atti del dimenticare. C’era un vuoto nella prosa di Annie Ernaux, normanna, classe 1940, insegnante di letteratura, scrittrice dal 1974. Da anni,...

Siamo tutti devianti

di Stefano Tieri Il manicomio è più vivo che mai. Piero Cipriano, classe 1968, psichiatra “riluttante” per sua stessa definizione, torna a ricordarcelo nel suo recente La società dei devianti, edito da elèuthera come i precedenti La fabbrica della cura mentale e Il manicomio chimico. Il nuovo libro di Cipriano...

Dalla massa alla moltitudine

di Cristiano Carchidi Grammatica della moltitudine è un breve saggio di Paolo Virno, nato dalla trascrizione di un seminario tenuto all’Università della Calabria nel 2001. Definita dal suo stesso autore come “anfibia”, quest'opera valorizza – fin dal titolo – il concetto di “moltitudine”. Quella di “moltitudine” è infatti, nella logica...

“Neruda” di Pablo Larraín: vivere attraverso il racconto

di Francesco Ruzzier Il ruolo del poeta è da sempre stato quello di riuscire a dare i nomi alle cose, di raggiungere e trasmettere con le parole dei concetti e degli stati d’animo in maniera talmente potente da renderli immediatamente reali. È questo il meraviglioso pensiero che sembra volerci regalare Pablo...

A proposito di poetry slam

di Giuseppe Nava A trent'anni dalla sua nascita e a quindici dalla sua introduzione in Italia, il poetry slam fa ancora storcere diversi nasi, in particolare tra gli ‘addetti ai lavori’ del mondo poetico. Ma pur mantenendo questo suo potenziale di rottura, basta guardare al numero di eventi organizzati in...

“La fine dei vent’anni” di Francesco Motta (Woodworm, 2016)

di Alina Tomasella Francesco Motta esce dalle quinte del Miela saltellando come un ragazzino al luna park, si avvicina al microfono con fare un po’ nevrotico ed inizia a cantare, mentre la batteria di Cesare Petulicchio (Bud Spencer Blues Explosion), le tastiere di Leonardo Milani e la chitarra di Giorgio...

“Ritorno a Miramar”, spassoso universo parallelo asburgico

di Livio Cerneca A Trieste è in corso di rappresentazione uno spettacolo pessimo. Noioso, snervante, deprimente, interpretato da attori che non sarebbero riusciti a passare le selezioni neanche per esibirsi con una filodrammatica da oratorio per la festa del santo patrono rionale, è decisamente più di quel che un triestino possa...