terza pagina
Articoli
Terza Pagina. La guerra fredda e il Pifferaio
di Andrea Muni
Nella guerra fredda, stringe il fucile. Dalla trincea, spia un nuovo giorno stanco, più stanco di lui. Un'alba di macerie, una montagna di cadaveri. Di morti ne ha visti anche troppi Lev,...
Articoli
Giro di vi(s)te. L’orecchio glitterato di Bentham
Parliamo di origliare tra Lacan, Brian De Palma, Fedez e Carmelo Bene.
Inniò | Voce, del singolo nella comunità
Una spirituale devozione al mistero di ciò che esiste è stile per virtù propria, come dimostra l’ammirabile linguaggio, oggi in via di estinzione, dei contadini.
Cristina Campo, Gli imperdonabili
Nel fatto che la piazza perugina di San Severo sia diventata “Piazza Raffaello” per uso comune e quotidiano, perché per secoli persone...
Epilepsy Dance
di Sara N.
Suona suona mondo connesso
Su questi nervi non
Addomesticati, tendi
Scariche elettriche come nei manicomi
Attraverso un corpo opposto.
L’esterno risuona di vuoto
Perfettamente innervato di conoscenza
Mentre dentro il pieno c’è
Dentro in profondità
Qualcuno che urla che non vuole parole
Qualcuno non vuole essere qualcuno.
Suona perché mi sembra di non
Funzionare, o capire
Perché stamattina un estraneo...
STARNUTO
di David Watkins
È il risvolto violento del respiro, la sua piccola ferocia. Preceduto da una breve premessa di tremolo e sottilissima commozione, semplicemente arriva, intermittente e puntuale. Non ha la natura eminentemente muscolare del singhiozzo, non porta con sé il lungo gioioso tormento del solletico, ma preferisce, piuttosto, riassumerli...
PELLE
di David Watkins
(illustrazione di Silvia Mengoni)
Quando non sarò altro che pelle. Libero da tutto ciò che accade sotto, quel mastodontico malinteso. Non avrò l’impressione di, non farò in modo che, non potrò impegnarmi a. Non ci saranno spettatori immaginari alle mie spalle, né occhi astratti con cui interloquire. Smetteranno...
“London”. Parassiti, vampiri e nomadi notturni
di Giulio De Belli
Sì, poi c'era Martin, un bravo batterista gallese che aveva la fissa di emigrare in Italia per comprarsi un'azienda agricola e diventare un produttore di vini pregiati. Era pazzo, di lavoro faceva l'impiegato in un teatro e per guadagnare soldi veri vendeva droga a Camden Town....
La festa di Nessuno
di Andrea Muni
(illustrazione di Silvia Mengoni)
La gioia è immensa, torrenziale, un liquido che cola dalle dita. Il buio della notte si allarga, si spande, in un sorriso. La luna non è occhio, ma buco - luminoso - da succhiare. Sgocciola luce.
Nessuno la guarda disteso sul lettino di una spiaggia,...
La “libertà” di Roberto Saviano
di Primož Sturman
“Il suo assegno deve firmarlo l’amministratore contabile e oggi non c’è, torni un'altra volta.”“Non potreste farmi un bonifico?”“L'ultima volta aveva detto di preferire gli assegni. Torni quando ci sarà l'amministratore.”“Quando?”“Non lo so. Chiami prima.”
Andandomene non riesco a immaginare come si possa amministrare alcunchè senza essere mai proprio...
Fiori – VIII
di Alessia Cappellini
BURANO
Vorrei un giorno fuori dalla vita
a camminare con te tra le case
pastello dell’isola, tra i merletti
la frittura e il profumo lagunare.
Sono stanca di camminare. Voglio
stare con te, i piedi ammollati a mare,
il bianco dei gabbiani contro il cielo,
l’andirivieni del battello al molo.
-Forse in un’altra vita, chissà, forse
una...
Un po’ più in là
di David Watkins
(illustrazione di Luca Cingolani)
Ma i miei giorni più felici saranno stati i giorni dopo. Postumi. Le ore mai vissute, le sole che mi riguardino davvero. Non la festa, non il suo presente, bello brutto che sia, ma la sua differita, il suo riverberarsi, un po' più in...
Peggiorare meglio
di David Watkins
(illustrazione di Silvia Mengoni)
Il giorno in cui prendemmo servizio al suo magistero, qualcuno ci disse:
Scrivere significa, essenzialmente, peggiorare. Diventare peggio; andare su nel peggio; approssimare il pessimo. Quanto non è suscettibile di peggioramento, occorre, immediatamente, lasciarlo andare. Che se ne vada a essere migliore da qualcun altro;...
“Piccioni Anni ’70”, ovvero “Colombi de merda”
di Giulio Debelli
(illustrazione di Silvia Mengoni)
Sono nato una domenica e quindi per definizione ho sempre avuto fortuna. Nel ventaglio infinito dei giorni della mia vita ammetto di avere avuto quasi sempre culo: un paio di volte ho schivato la morte per un soffio e in altre occasioni sono proprio...
Natura morta
di Franco Salvaterra
Patrizia guarda il frigorifero. È di ritorno da un ballo in maschera e ha fame ma ogni volta che solleva lo sguardo per darsi la forza di cercar qualcosa da mangiare, sente le tempie pesanti ai lati della testa, abbassa gli occhi e ritorna in nel loop...