di Ruben Salerno
Si è parlato molto di Europa negli ultimi mesi, spesso impropriamente, talvolta in luoghi inadatti e con superba ignoranza. Da chartasporchisti pertanto ci vediamo quasi costretti a dibattere in modo inattuale di un argomento che, se da un lato può sembrare trito e ritrito, dall’altro risulta determinante per il futuro prossimo di tutti noi.
Il castello dell’Unione è da ormai diversi anni cinto d’assedio da forze superiori e incontrollabili, come la crisi, l’austerity e, oggi più di prima, la parabola mortifera del terrorismo. Stefano Tieri con il suo Malati di terrore ce ne rende conto, attraverso un’analisi lucida e obiettiva. Come se non bastassero gli omicidi efferati e le minacce dei nostri rissosi dirimpettai, le immagini di quelle atrocità sorvolano l’Anatolia e il Mare Nostrum, entrando nelle case e in ogni device elettronico con facilità disarmante, riportando in auge questioni antiche come la censura e discussioni sull’effettiva “potenza di fuoco” dei media. Può la televisione veicolare un’idea, che unisca e fortifichi sotto la stessa bandiera, i paesi europei? Se lo chiede Livio Cerneca in Euro(di)visione, riportando la gestione a singhiozzo dell’ente audiovisivo europeo.
Adesso che la sedicente “Great” Bretagna ha intrapreso la via dell’isolamento, non possono più bastare l’inglese, Ryanair e Starbucks a unire gli abitanti di questa Babele culturale. Emerge così la questione della lingua quale paradigma di cittadinanza europea, affrontata da Ilaria Moretti ne L’identità è una questione linguistica: L’analfabeta di Agota Kristof. Il castello dell’Unione manca dunque di fondamenta, poiché è costruito sulla sabbia di coste invase da orde di disperati, come sottolinea Lorenzo Natural in Europa e immigrazione: pratiche dell’accoglienza o teorie di un abominio? A causa della miopia di pochi architetti (e muratori), troppo preoccupati a salvare l’Euro o i propri interessi, si sostiene su bastioni scricchiolanti e protegge a fatica un popolo senza identità.
A partire dal tema di questo numero, la discussione con i lettori si svilupperà domenica 18 Settembre, alle ore 18.00, presso il Caffé San Marco di Trieste, con la volontà di estrarne spunti critici e costruttivi.