“Guida” di Giuseppe Nava è il secondo momento della rinnovata collana di poesia Libretti verdi, a cura di Beatrice Achille e Carlo Selan per ZufZone.
Presentiamo qui una breve premessa dell’autore al suo “Guida”, e a seguire una selezione di quattro poesie.
Guida non segna un cammino, né dà indicazioni per visitare un luogo. È fatto di frammenti senza coordinate, di pezzi di mappe. Disorienta, si perde, torna sui suoi passi: “nessuna strada porta alla sua direzione”. Dopotutto l’etimologia di guida riconduce a guidon, banderuola per segnare il vento. Si tratteggia un racconto, si intravede un paesaggio di persone, riti, storie, impossibile da comprendere nella sua interezza. Ma pure nella loro parzialità questi frammenti restituiscono l’idea di qualcosa di intimo e aperto al tempo stesso, un luogo sconosciuto e già familiare.
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i tempi delle prime migrazioni
le costole rotte degli uomini
i cantieri giorno e notte le impalcature
gradini scavati a mano nel granito
luce soddisfatta il pomeriggio di un’epoca
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accatastano carte cavi elettrici rifiuti
plastiche carte bottiglie vestiti carte
copertoni motori smontati bidoni
carte telefoni si muovono tra le pile
senza paura passano calpestano le carte
*
imprese lasciate alle epidemie di stanchezza
piatti nell’acquaio l’estate sfianca
rinunciano ai lari assorbono culti
li sputano in breve dimenticano
niente eroi sono derisi così i martiri
*
ci sono spiragli che svegliano all’alba
feroci filtrano la luce tra i denti
maledicono l’acqua la pietra la carne della carne
quando saturno entra in capricorno
lo vedi dall’albume dell’occhio