Comunicato
Dopo il successo della settimana dedicata a Pasolini, vi proponiamo (a partire da lunedì) una settimana di approfondimento critico (e pratico) sul lavoro di Karl Marx, sulla sua eredità, e su quella che potrebbe essere oggi la sua (eventuale) utilità. La “settimana marxiana” è il primo tassello di un più ampio progetto di Charta Sporca, dedicato all’approfondimento (e alla riscoperta etico-pratica) della scottante eredità politica e intellettuale lasciata a tutti noi dai tre maestri della cosiddetta “scuola del sospetto” : Marx, Nietzsche e Freud.
Il titolo di questo primo approfondimento, un po’ ironico, è “How to do things with Marx – Fare cose con Marx”; abbiamo infatti pensato di prendere in prestito, parodizzandolo affettuosamente, il titolo di un celebre (e bellissimo) saggio del 1962 del filosofo del linguaggio ordinario John Austin: How to do things with words. Austin, nella sua lecture del 1955 alla Harvard University (riedita poi nel 1962), criticava aspramente il concetto logico-descrittivo di significato peculiare alla filosofia analitica, opponendogli (come Wittgenstein) l’idea che il significato di una parola fosse invece il suo uso. A questo scopo egli poneva – a sua volta non senza ironia – già nel titolo del proprio saggio la questione fondamentale che assilla ancora oggi non soltanto ogni filosofo degno di questo nome ma, più in generale, ogni persona che cerca di fare cultura: “Come fare cose con le parole”?
Fare cose con le parole è infatti proprio quello che ci piacerebbe riuscire a fare con questa piccola settimana su Marx, in cui saranno presenti interventi che spazieranno tra i più diversi ambiti disciplinari della nostra cultura e della nostra società: dalla filosofia alla psicanalisi, passando per la criminologia e la comunicazione, e toccando infine l’imprescindibile tema del lavoro. Tutto ciò nella speranza che, con le parole, si possa davvero riuscire a “fare cose”, come ad esempio prendere coraggiosamente posizione nel mondo in cui viviamo, esporci, affascinare, e magari anche, chissà, addirittura riuscire a far venire a qualcuno la voglia di leggere Marx (nonostante i suoi scritti, è inutile nascondersi dietro un dito, non siano esattamente una “lettura da spiaggia”).
Esistono molti modi diversi, oggi, per fare qualcosa con Marx. L’intenzione non è quella di tramandare religiosamente il suo “pensiero” – una parola, quest’ultima, sempre troppo abusata a scopi ideologici (sia dai suoi fans che dai suoi detrattori, i quali spesso sono paradossalmente accomunati dal fatto banale di non averlo mai letto). Il nostro desiderio è piuttosto, in primo luogo, quello di ricominciare a confrontarci con ciò che Marx ha materialmente detto e scritto, per poi, in secondo luogo, confrontare criticamente quel che egli diceva del proprio presente (un presente che è passato) con il presente in cui noi (oggi) lavoriamo, viviamo e combattiamo quotidianamente le nostre piccole e grandi battaglie.
Il regalo più bello che si possa fare oggi a Karl Marx – cioè ad un filosofo che non riteneva esistessero verità assolute e universali, ma soltanto verità create e nutrite dagli uomini – non è affatto quello di dimostrare al mondo che egli aveva ragione, quanto piuttosto quello di esercitarsi a mostrare agli altri che si è capaci di “fare qualcosa”, oggi, con le sue parole.
Parteciperanno alla settimana:
Rocco Ronchi (docente ordinario di filosofia teoretica all’Università dell’Aquila).
– Intervista a Rocco Ronchi. “Il contro-umanismo di Marx (e i suoi eredi)”
Fabienne Brion (docente di criminologia all’Univeristé Catholique di Lovanio, e co-curatrice del seminario foucaultiano Mal fare, dir vero).
– “Esaminare la repressione con Marx: ‘drenaggio degli immigrati’ e sovrappopolazione carceraria”
Samo Tomsic (research assistant alla Humboldt Univesitaet zur Berlin, e autore della prima monografia – in inglese – sul rapporto Marx-Lacan: The Capitalist Unconscious. Marx and Lacan).
Federica Gregoratto (ricercatrice e docente di filosofia sociale e politica presso la Goethe Universität di Francoforte sul Meno).
– “La libertà è di sinistra? Qualche considerazione tra Hegel e Marx”
Andrea Muni (dottore di ricerca in filosofia contemporanea all’Università di Trieste).