di Giulio De Belli
(VM18)
Dio mi diede prova della sua esistenza proprio quel pomeriggio. Me ne stavo seduto su una panchina di marmo con la mia bottiglia di birra da 66 cl e guardavo il mare, era circa metà mattina e alle mie spalle c’era questa pineta del cazzo, piena di pigne, arbusti e sentierini, piena di cestini strapieni di coppette gelato, coni gelato senza gelato e avanzi di gelato. Era ovvio che si trattava di un posto frequentato da mammine con bambini: un posto normale avrebbe avuto cestini pieni di bottiglie vuote. La mattina era radiosa e il mare calmo. Sarà stato aprile o maggio, forse ottobre… . Insomma, non era estate e non era inverno e io me ne stavo la a fumare Lucky Strike e bere birra e mi facevo i cazzi miei. Dovevo fare jogging… perchè ero diventato handicappato da poco e i medici oltre alla proibizione assoluta di bere, fumare e usare droghe mi avevano consigliato di fare del moto. Era già lodevole che io non li avessi mandati direttamente a fare in culo, ma il fatto che in quel momento indossassi una tuta sportiva dopo essermi alzato di primo mattino per uscire, beh poteva già considerarsi una grande vittoria dello staff clinico. Un passo per volta, oggi tuta sportiva e birra sul lungomare, domani magari birra-passeggiata-birra, e dopodomani chissà.
Dio, dicevo, in un piacevole e leggero alito di vento anomalo, sembrò sussurrarmi all’orecchio “girati e guarda“ e io lo feci. A destra niente, il deserto, ma alla mia sinistra vidi una tipa sui trent’anni che parlava da sola e alla fine del breve discorso abbracciò un albero. Aveva la guancia appoggiata alla corteccia mentre a occhi chiusi sorrideva e le sue braccia cingevano stretto quel pino.
La scena era statica e andò avanti così per minuti, con la tipa che sorrideva felice abbracciando l’albero. Ammetto che la fissai a lungo perchè quella cosa mi incuriosiva. Beh, solo Dio avrebbe potuto creare una cretina del genere, nessuna evoluzione della specie avrebbe portato a tanta demenza, niente di scientifico avrebbe potuto produrre o creare un essere tanto idiota, solo un’ entità superiore poteva sbizzarrirsi nel dare vita a teste di cazzo di tale portata per poi osservarle e farle osservare da altre teste di cazzo lievemente meno stronze come me. Dio era fra noi e mi aveva regalato uno show divertente. Mi alzai dalla panca e civilmente andai a buttare la bottiglia vuota in uno dei cestini porta-merda del parco e fu in quel momento che la tipa si accorse che esistevo e che la stavo guardando. Si staccò dal pino e mi fissò. Io le sorrisi e tornai a sedermi sulla panca di prima stappando un’altra birra. A quel punto, conscio dell’esistenza di Dio, ebbi anche una seconda conferma, e cioè che non era un dio buono, in quanto la tipa mi raggiunse alle spalle e disse “ Hey!”. Mi girai e risposi “ Hey!” . Non era neanche male… non era proprio questa gran figa, ma comunque sia non era brutta. Se uno non l’avesse vista abbracciare una pianta e sorridere di gioia sbavando su una colata di resina asciutta avrebbe anche potuto programmare un tentativo di abbordaggio.
– “ Che c’è? Perchè mi fissavi?”
– “ Non ti fissavo, cercavo un cestino e ti ho visto abbracciata all’albero….tutto qua.”
– “ E la cosa ti è sembrata divertente?”
– “ Io ho usato droghe per anni e anni, anzi diciamo che mi sono drogato non-stop fino a qualche mese fa e che quindi posso capire quasi tutto…poi io bevo molto…”
– “ Io invece non bevo e non mi drogo.”
– “ Ma ti sei drogata tanto in passato, vero?”
– “ Senti, testa di cazzo, io non mi sono mai drogata….tu non sai un cazzo di me e quindi non puoi giudicare un cazzo di niente, chiaro!”
– “ Sei tu che sei venuta a parlarmi… io ero seduto qua a bere. Comunque sia va bene”
– “ Io sono una figlia della luce e siccome sono vegana stavo chiedendo scusa alla pianta per i miei crimini contro la natura. Anche se non mangio la carne e i derivati animali comunque mi nutro di frutta e verdura e quindi qualche sofferenza la provoco anch’io, ma devo pur alimentarmi!”
– “ Certo, capisco. Vedrai che Madre Natura ti ha già perdonato. Io al tuo posto starei tranquillo…. E scusa se ti ho fissato.”
Ci guardammo un po’. Lei era incazzata, probabilmente perchè sapeva di essere idiota, ma dato che c’eravamo solo noi due in tutta la zona forse aveva deciso di litigare per perdere un po’ di tempo.
– “ Tu sei vegano?”
– “ No”
– “ Dovresti sai. Per te stesso in primis ma anche per rispetto degli animali. Non hai sensi di colpa o rimorsi per tutta la sofferenza che provochi?”
– “ No.”
– “ Ma ci pensi ai macelli comunali? Agli allevamenti-lager dei polli? Alle mattanze?”
– “ No. Diciamo che non me ne frega un cazzo. In teoria sarei cattolico….hanno crocifisso il mio messia e a nessuno dispiace, vuoi che mi metta a piangere per l’orata ai ferri che ho mangiato ieri sera?”
– “ E’ un omicidio. E tu ne sei complice.”
– “ Direi complice e mandante”
– “ Ah” – fece un gesto plateale con la testa per enfatizzare il suo disappunto, una specie di ahhhh ma molto teatrale – “ Beh dovresti vergognarti, sei un fascista di merda!”
– “ Senti ma tu vuoi scopare tipo adesso?”
A quel punto iniziò a urlare frasi oscene mettendoci in mezzo vari “nazista” e citando Hitler più e più volte e così fui costretto ad alzarmi e andare via. Allontanandomi sentivo l’intensità del suo odio restare costante, mentre le sue urla si facevano sempre più flebili. Sempre camminando chiamai un taxi e lo aspettai dove il rumore delle grida non poteva più raggiungermi.
Mi feci portare direttamente a casa di una mia amica, un’amica-amante. Sfruttavo biecamente il fatto che fosse innamorata di me per chiavarla in modo depravatissimo dicendole che il sesso estremo avrebbe potuto avvicinarci e darmi il la per l’inizio di una relazione stabile. Mentivo sapendo di mentire, certo, ma quella donna aveva una casa piena di alcolici e poi comprava le canne solo per me e questo la rendeva comoda e necessaria soprattutto nella fase di “ristrezza – diciamo pure miseria – economica” in cui versavo ormai da tempo.
E poi aveva un cane, anzi una cagna. Quello era il vero motivo delle mie visite. Amavo scoparla sul divano mentre la cagna mi leccava il culo. Davvero io non sapevo se andavo li per lei, o se ci andavo per sentire quella linguetta ruvida nel culo. Ora io so solo che la sua stanza da letto purtroppo era off limits per il cane, e che quando finivamo lì beh… io non mi divertivo affatto alla stessa maniera.
Mi spiace dire queste cose (non è vero!), ma io dico sempre la verità: la verità a qualsiasi costo. E nella fattispecie la verità è che quella cagnetta bianca mi eccitava di brutto.
Lei – la padrona – si accorse di questa cosa e con molta educazione iniziò a praticare su di me il “rimming”. Cioè, apprezzavo l’impegno ma non era la stessa cosa, non c’era quel tocco magico, quel non so che di proibito e depravato: non era un rimpiazzo all’altezza della situazione. Provai a resistere ma non c’era niente da fare. Quando non va non va. E poi che razza di donna è quella che è gelosa della sua cagna! Dovemmo troncare la storia, per sempre.
Dio esiste, perché solo un essere superiore può creare individui come me, gente che si fa leccare il culo dai cani, che si droga e beve fino quasi ad ammazzarsi e, soprattutto, che alla fine non prova nessuna vergogna.
Un dio buono, che manda sulla terra esseri di luce che abbracciano alberi, che odiano Hitler – che era vegetariano, ma anche un folle assassino che ucciso “scientificamente” milioni di persone.
E tu, uomo o donna di poca fede che leggi queste parole, fai come me: pentiti! E in questi giorni di lock-down prega per la tua anima, prega per il tuo governo e per i tuoi connazionali che soffrono. Prega per il mondo e per la vita che ti è stata concessa, perché Dio potrebbe anche incazzarsi davvero. Mangia l’insalata, bevi l’acqua del tuo cazzo di rubinetto, lascia in pace i cani e non rompere i coglioni.