Stefano Tieri: In materia di coronavirus la polarizzazione delle posizioni nel dibattito è sempre più marcata. I campi sono due: i favorevoli e i contrari. Non ovviamente al covid-19 in sé, ma alle misure prese (o da prendere) per la salvaguardia della salute pubblica. L’ultima polemica riguarda il “green pass”. Così come avvenuto con il primo “lockdown”, a marzo 2020, le misure del governo toccano alcune libertà individuali e spingono anche i filosofi (come non menzionare Agamben?) a esprimersi. Ma quando parliamo della nostra libertà individuale, forse ci dimentichiamo un po’ troppo presto di vivere in un Paese dove – al secondo articolo della Carta costituzionale – troviamo, insieme ai diritti inviolabili, il principio della solidarietà sociale.
Pier Aldo Rovatti: Quando invochiamo le libertà individuali spesso ci dimentichiamo che cosa è diventata la società in cui oggi viviamo. L’egoismo imperante (che ho recentemente discusso sotto il titolo Gli egosauri) è il risultato di una trasformazione ultraliberista del capitalismo: la “libertà”, quell’idea di libertà che abbiamo in testa e che pratichiamo come se fosse ovvia, riguarda esclusivamente l’io individuale di ciascuno. Il pensiero critico, per ciò che ne è rimasto, dovrebbe innanzi tutto smascherare questo individualismo portato all’eccesso.
Riflettiamo solo alla confusione che circonda e soffoca il senso della parola “responsabilità” e quel minimo di etica che essa presuppone. Etica? Nessuno ormai sembra avvertire l’esigenza di “rispondere” a qualcuno, all’altro che ci vive accanto. Rispondiamo solo a noi stessi, in solitudine, e questa risposta – che non ha più nulla di responsabile – rinforza al massimo l’individualismo, con il risultato di cancellare ogni comunità sociale. Attualmente società corrisponde di solito a un ammasso di egoismi. Dovremmo tentare di rendercene conto (e la pandemia, paradossalmente, potrebbe aiutarci).
S.T. Parlando di ricerca scientifica, l’unanimità pare essere un obiettivo irraggiungibile, specie considerando la complessità della materia. Prediamo il surriscaldamento globale. Nonostante sia stato scientificamente provato il rapporto tra cambiamento climatico e attività antropica, sui mass media si tende ancora a mostrare (sempre meno, per fortuna) come sia in corso un dibattito sul tema, anche là dove un solo scienziato si mostra scettico a fronte dei restanti 99. Credi che con i vaccini possa esserci un rischio analogo? Non solo per chi sceglie di non vaccinarsi, ma anche per chi (penso agli immunodepressi) questa scelta non ce l’ha, e fintanto che non si raggiunge una “immunità di gregge” rischia la vita.
P.A.R. Non ho gli strumenti per entrare dentro i problemi specifici della ricerca scientifica, tuttavia – nonostante la relativa confusione alimentata dai mass media – la questione del vaccino anti-Covid 19 risulta abbastanza evidente per chi riesce a sgombrare i propri pregiudizi, nel senso che in ogni caso la positività degli effetti risulta facilmente accertabile attraverso i dati. Chi ha in mente qualcosa di meglio per combattere la pandemia si faccia avanti e lo dica. Niente, solo lamenti improduttivi.
Questo non significa chiudere gli occhi, cancellare ogni dubbio: tutti abbiamo dubbi, nessuno vuole procedere alla cieca, però le ragionevoli esitazioni diventano irragionevoli rifiuti se bloccano il faticoso tentativo di allontanarsi dal peggio e di dirigersi verso un miglioramento. Sopravvalutando i rischi della vaccinazione di massa, non solo esponiamo noi stessi ma esponiamo anche il nostro prossimo, e qui mi pare necessario richiamare un’altra parola: “irresponsabilità”. So che è una parola abbastanza “odiosa” e capace di sollecitare perfino reazioni scomposte, ma è opportuno, secondo me, farla risuonare.
S.T. Riguardo a chi è contrario al vaccino, hai parlato di paura. Ti è stato risposto che la paura può anche essere quella di vedere “una massa acritica che mette all’angolo il dissenso”. Fin dove si può spingere l’esercizio del pensiero critico nei confronti di un sapere (in questo caso, il sapere medico-scientifico) che storicamente, e ce lo hanno mostrato tanto Michel Foucault quanto Thomas Kuhn, non rappresenta un percorso progressivo e lineare verso la verità? E quando, invece, l’esercizio del dubbio sistematico rischia di escludere proprio il dubbio in sé, e quindi sfociare nel dogmatismo?
P.A.R. Sono poco interessato ad approfondire la psicologia del novax: gli chiedo – come ho detto – di esercitare su di sé qualcosa di simile a un senso di responsabilità. La paura o il timore riguardano tutti noi. Prima ancora di prendere posizione a favore o contro il vaccino, dobbiamo farcene carico cercando di esercitare il più possibile un pensiero critico non confinato al mero interesse individuale, soprattutto tentando di limitare chiusure e reazioni poco controllate: non traducendo, come è capitato, il dubbio in una estremizzazione politico-ideologica.
Chi legge nella questione del vaccino una mossa autoritaria di carattere aggressivo e totalizzante, o anche solo una consapevole politica di discriminazione, compie un salto ideologico di cui non riesco a vedere i possibili frutti sociali: mi colpisce soltanto una inutile radicalizzazione ideologica che fa a pugni con il pensiero critico e che non può produrre esiti politici di qualche rilievo.
Semmai produce la voglia di distinguersi e di colpire quelli che rimarrebbero nel gregge come pecore da esperimento. A me è capitato un episodio che sembrerebbe irrilevante: qualcuno a fine luglio (dopo un paio di articoli comparsi sul quotidiano di Trieste) ha modificato il mio profilo su Wikipedia, interpolando subito all’inizio le parole seguenti: “Ha scritto articoli che incitano all’odio, andrebbe denunciato alla procura della Repubblica”. Subito prima era leggibile: “Collaborazionista del regime dittatoriale”. È un piccolo esempio di dove si può arrivare se si imbocca la strada dell’ideologizzazione. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano i lettori di Charta Sporca.
Mi preme rispondere, almeno in parte, in quanto coautrice dell’articolo “Rovesciare la paura: in risposta a Pier Aldo Rovatti” e in quanto lettrice di Charta, a questa intervista.
Non ho pretese che le mie obiezioni possano essere esaurienti, ma spero di offrire ulteriori spunti di riflessioni.
In primo luogo credo che il concetto di “responsabilità” sia in parte fuorviante e che sia stato strumentalizzato per convincere molte anime belle. Solo due piccoli spunti. In primo luogo vorrei ricordare le dichiarazioni del virologo Anthony Fauci . Queste le sue parole in un discorso di qualche settimana fa: https://gazzettadelsud.it/articoli/salute/2021/07/29/fauci-i-vaccinati-possono-contrarre-la-variante-delta-del-covid-e-contagiare-ma-serve-immunizzarsi-f9ef7cc4-416e-47e0-a3b0-a8c1e8e3878b/ . “I dati sulla mutazione che abbiamo a disposizione oggi mostrano che il livello di infezione nelle mucose in una persona vaccinata è lo stesso di quello in una persona non vaccinata” Chi si vaccina, dunque, può infettare gli altri. Mi rendo conto però che è un’obiezione facilmente attaccabile (ci si potrebbe dover vaccinare anche per ottenere l’immunità di gregge o per evitare il collasso delle terapie intensive…), ma è un dato che, in un Paese che ha appena approvato il lasciapassare verde, sia comunque un dato da tenere in considerazione.
Va ricordata inoltre la questione del consenso informato. Essendo il vaccino contro il Covid-19 un farmaco sperimentale, chiunque si vaccini firma un foglio in cui declina ogni responsabilità dallo Stato in caso di eventi avversi. Io decido di vaccinarmi per responsabilità civica e lo Stato si rifiuta di supportarmi se qualcosa va storto? Non mi sembra che questo incentivi il senso di comunità, non mi sembra sia equo.
Nell’intervista il professor Rovatti dichiara: “Chi ha in mente qualcosa di meglio per combattere la pandemia si faccia avanti e lo dica”. Ecco un breve documentario di Massimo Mazzucco https://www.byoblu.com/2021/05/14/covid-le-cure-proibite-massimo-mazzucco/
che spiega nel dettaglio, fonti alla mano, tutte le cure alternative al vaccino e come siano state sistematicamente boicottate. La ragione è molto semplice: l’unica possibilità di approvare l’impiego un farmaco sperimentale su larga scala è il fatto che non esistano cure alternative di dimostrata efficacia clinica.
Mi permetto di segnalare inoltre che l’affermazione “Sono poco interessato ad approfondire la psicologia del no-vax” è alquanto contraddittoria: l’articolo apparso sul Piccolo il 16 luglio 2021 “I no-vax fra paure e complottismi”, fa proprio questo. Fermo restando che la dicitura no-vax rimane un’etichetta semplicistica per radunare chiunque sia contrario all’obbligo vaccinale o a questo specifico vaccino.
Episodi come quello capitato al professor Rovatti e citato in chiusa all’articolo, infine, sono certo deplorevoli, ma, in tutta sincerità credo capitino da entrambe le parti e potrei raccontare più di un episodio subito di aggressività o intolleranza da parte dei pro-vax.
Vorrei concludere anche io con un’esperienza personale. Sono un’insegnante e sono in gravidanza. Fino a un mese e mezzo fa il consenso informato prevedeva che si dichiarasse di non essere in gravidanza né in allattamento per ottenere il vaccino contro il covid 19: il vaccino non era considerato sicuro per la scarsità di dati a nostra disposizione (considerazione ovvia, è passato troppo poco tempo per valutare gli effetti sul nascituro). La La Società italiana di ginecologia e ostetricia si dichiarava contraria a tale sperimentazione. Circa un mese fa l’allattamento è scomparso nella dicitura e da pochi giorni anche essere in gravidanza non viene più considerata una controindicazione. Ora i ginecologi invitano le donne gravide a non avere paura e a correre a vaccinarsi. Cosa può cambiare in un solo mese a livello scientifico?
Quando si è iniziato a ventilare l’obbligo vaccinale, mascherato o no, per gli insegnanti, questa era la situazione https://www.tgcom24.mediaset.it/skuola/scuola-vaccino-obbligatorio-6-docenti-su-10-dicono-no-sulla-stessa-linea-genitori-e-studenti_35443607-202102k.shtml
Inoltre l’Associazione Nazionale Presidi si era dichiarata contraria (purtroppo non riesco più a trovare l’articolo su Orizzonte Scuola….chissà). Dopo un paio di settimane sono tutti d’accordo e l’Associazione Nazionale Presidi inneggia al lasciapassare verde come unica arma contro la didattica a distanza. Se questo non è regime, io, davvero, non so che altre parole usare…
Rispondo su alcuni punti:
Dichiarazioni di Fauci. Generalmente questa frase viene riportata, a sostegno delle tesi no-vax, estrapolata dal contesto. Subito dopo, infatti, Fauci affermava anche: “è estremamente raro che una persona vaccinata, se pur contagiata, finisca in ospedale. È necessario che la maggioranza delle persone in questo Paese si vaccini”. Quindi sì, un vaccinato può contagiare, ma generalmente non diventa un malato grave, né muore di covid. Immagino perciò che il green pass – a voler entrare nella ratio del legislatore – venga richiesto per tutelare la salute delle persone che partecipano ad attività considerate ad alto rischio, e che in altri momenti (quando il vaccino non esisteva) sono state semplicemente chiuse (ristoranti, bar, cinema, teatri).
“I vaccini sono in fase sperimentale”. L’espressione è imprecisa. I vaccini al momento somministrati in Italia (Pfizer, Moderna, Astrazeneca) sono nella così detta fase quattro, ovvero quella della “farmaco-vigilanza”. Le fasi considerate sperimentali sono invece le prime tre, quelle che precedono l’approvazione e, quindi, la commercializzazione.
ByoBlu. Testata inaffidabile, nota per le campagne di disinformazione. D’altra parte lo stesso Massimo Mazzucco è noto alle cronache per aver sposato parecchie teorie cospirazioniste, da quella sugli attentati dell’11 settembre a quella dei falsi allunaggi. Le sue “inchieste” sono perciò da prendere quantomeno con le pinze.
Questione gravidanza. Non sono né medico né scienziato, ma riporto quanto dettomi da fonte affidabile (medico che lavora con pazienti covid). Non è possibile per legge sperimentare farmaci (attenzione: parlo delle prime tre fasi sopra menzionate) su persone in stato di gravidanza. Quindi, non essendo stati prima “testati”, fino a poco tempo fa non li somministravano a persone in gravidanza o in allattamento. In questi otto mesi di somministrazione di massa è però successo che molte persone (inconsapevolmente) incinte sono state vaccinate, e quindi si è indirettamente testato il farmaco su di loro, verificando che non si sono riscontrati rischi di sorta.
Perché inaffidabile? Su che basi? Il Fatto Quotidiano invece è affidabile immagino…
Rispondo per punti.
1) Questione Fauci: non mi sembra di aver detto che il fatto che il vaccinato non contagi risolve la questione del green pass, ho detto solo che è un fatto da tenere in considerazione.
2) Vaccini in fase sperimentale o in fase di farmaco vigilanza: mi sembra non sia tanto differente la faccenda, visto che comunque l’obbligo non potrebbe essere imposto e che il consenso informato rimane un mezzo truffaldino.
3) Byoblu e Mazzucco notoriamente inaffidabili: be’, mi sembra un’affermazione senza fondamento. Sono fra i canali più seguiti da parte di chi non accetta la narrazione dominante e gli unici che fanno davvero opposizione. Dire che sono inaffidabili e che tutti sanno che è così mi sembra parziale e indimostrabile. Il video in questione fa riferimento puntuale alle fonti ed è molto conosciuto fra noi no vax e complottisti 🙂
4) Vaccini in gravidanza: si parla di nuove vite. Anche se fosse stato visto che non ci sono rischi sulle donne in gravidanza, continuo a non capire come si facciano a calcolare le conseguenze sul nascituro.
Su Byoblu, che tanto sta scaldando gli animi: viene segnalato tra i principali diffusori di bufale dai migliori siti di debunking a livello nazionale (bufale.net; butac.it) e internazionale (NewsGuard). Basta una rapida occhiata su questi siti per trovarvi davanti a diversi esempi, dove le bufale vengono smontate pezzo a pezzo. Molte di queste, guarda caso, hanno per autore proprio Mazzucco.
Ora, non credo di ritenermi competente – giornalisticamente parlando – quanto i colleghi che lavorano su questi siti, nonostante i miei 12 anni di lavoro nel campo e un esame di Stato a Roma. Con tutto il rispetto, credo nemmeno voi.
Fauci: vero come dici che il discorso era più ampio, ma è proprio il concetto stesso che le persone vaccninate non finiscono in terapia intensiva se non in casi gravi ad essere smontato da quel che sta succedendo, per esempio, in Israele…
Byoblu e Mazzucco: hanno in passato creato qualche caso di disinformazione? Può essere, anzi, sicuramente. Repubblica? Il Corriere? la Rai? mediaset? La CNN? Al Jazeera? L’espresso? Der Spiegel? Pure. Quindi? Sulla questione Mazzucco-11 settembre c’è stato un lungo, lunghissimo dibattito tra Mazzuccco e se non ricordo male Paolo Attivissimo (padre dei cosiddetti debunker), con incursioni di Mentana, che dura qualche ora. La faccenda è alquabto lunga e complessa.
A proposito di debunker (open, butac etc), sarebbe da aprire un discorso infinito: se crediamo che siano soggetti neutri atti semplicemente a smascherare bufale, siamo abbastanza lontani dalla realtà. Ultimi casi: Gabanelli-Mazzucco o Butac-Nervuti.
Gravidanza: bastano quindi 8 mesi di osservazione empirica su soggetti così delicati come le donne in gravidanza??
Ogni testata è uguale perché, almeno una volta, ha scritto qualcosa di falso? Direi di no, le variabili in gioco sono tante: rispetto delle regole deontologiche che la professione si è data in oltre mezzo secolo, professionalità del lavoro redazionale, impostazione del modello di business sulla creazione di contenuti deliberatamente falsi ai fini di propaganda e/o lucro,…
Gravidanza: sono bastati 8 mesi per scoprire i rischi e i danni per donna e nascituro in chi ha contratto il covid negli ultimi mesi di gravidanza. Ma su questo chiedete pure anche voi a un qualsiasi medico (come ho fatto io) un parere in merito: questi ultimi non saranno tutti concordi al 100%, ma gli articoli sulle riviste scientifiche parlano chiaro. Sennò continuate pure a fidarvi di Byoblu, ritenendola una semplice testata tra le altre.
Perché, appunto, in fondo è una questione di fiducia. E di competenze: personalmente il parere su alcune questioni strettamente scientifiche e complesse le lascio a chi ha studiato almeno dieci anni la materia (un ciclo di studi compreso di dottorato o specializzazione).
Anche per questo mi taccio, in questa conversazione definitivamente: non me ne vogliate a male ma sono in partenza. Buona giornata!
Vabbè, “lasciate”, “continuate a fidarvi”.
Non mi sembrava di aver voluto fare comunella per dar contro per partito preso.
Ad maiora!
Stefano… Si potrebbe dire lo stesso della teoria delle razze tra fine Ottocento e inizio novecento, era una cosa conclamata e “dimostrata” da parte di tutta la scienza ufficiale del periodo… eppure, ora sappiamo che serviva scopi ideologici, imperialistici e coloniali – di tutte le potenze europee, non solo della germania. Non possiamo fare finta di non sapere cosa c’è dietro, e dietro c’è un ideologia che preferisce investire seriamente in vaccini che in sanita’, salute e istruzione pubbliche.
*un’ ideologia che preferisce investire in vaccini e case farmaceutiche invece che in sanita’ e istruzione pubbliche
Si ma Stefano qui la questione è l’aspetto surrettizio con cui si obbliga le persone a vaccinarsi, senza prendersene la responsabilità. Tu cosa pensi su questo? Non giriamoci intorno, perché se è vero che per ristoranti e palestre il green funziona, e magari permetterà di accedere a servizi che ci sono stati preclusi lo scorso inverno, quando invece diventa un ricatto sul lavoro siamo veramente a livello di regime. E mi ha stupito Pier Aldo quando nell’articolo menzionato dice che è “normale” l’obbligo per i docenti, equiparando di fatto la professione di insegnante a quella di medico o infermiere, quando è palese che in un caso si è a contatto con persone fragili, mentre nell’altro si è a contatto con la fascia di popolazione che meno rischia dal virus e che per di più è schiacciantemente maggioritaria a scuola – per gli studenti, infatti, non è stata prevista nessuna forma di obbligo/ricatto vaccinale, soprattutto dopo che Astra Zeneca – cerchiamo di non rimuoverlo – un paio di mesi fa ha letterlmente ucciso una ragazzina di 18 anni che dal covid non aveva nulla da temere (mi piacerebbe sapere cosa pensa pier aldo, visto che ne parla esplicitamente, di questi “costi/benefici”). Nel caso degli insegnanti è evidente che la vaccinazione serve a proteggere loro, non a proteggere gli altri, e quindi tanto più dovrebbe essere una questione di scelta (e non un ricatto che obbliga a pagare, si stima, tre o quattro mila euro di tamponi in dieci mesi). Ultima cosa, il problema vero, al di là delle difficili scelte politiche da prendere in questo momento di “emergenza”, è sempre e sopratutto il livello mediatico della faccenda, il modo in cui si ripercuote sugli atteggiamenti delle persone e crea divisione. Stamattina mi è capitato di rileggere un pezzo che avevo scritto qui a gennaio (https://www.chartasporca.it/non-indispensabili-allo-sforzo-critico-del-paese/), e mi sono un po’ spaventato.. – Perché alla fin fine il lavorìo per squalificare ogni forma di dissenso e omologarla a follia, ignoranza paura e “fascismo” è iniziato diversi mesi fa. Ultima cosa, che l’11 settembre non sia andato come ce lo raccontano mi pare fin troppo ovvio, quindi non so se è l’esempio migliore per screditare questo byoblu (che non conosco e non seguo) 🙂
Nel mio commento non ho toccato la questione lavoro-vaccino perché, in questo specifico aspetto, la penso come Eleonora e non avrei aggiunto nulla alla conversazione: per quanto mi riguarda richiedere di vaccinarsi per lavorare, pena il licenziamento, è una pratica vergognosa.
Sulla questione 11 settembre: fonte? Sennò ce la raccontiamo…
1) L’esistenza dai tempi della tarda guerra fredda per la conquista del Medio Oriente, fonte Ispi per un’infarinatura (https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/gli-usa-e-il-mondo-il-risiko-mediorientale-27752)
2) le menzongne documentate sull’Iraq, di cui l’invasione dell’Afghanistan ha rappresentato, lo sappiamo tutti, la fase 1 (https://theintercept.com/2018/02/06/lie-after-lie-what-colin-powell-knew-about-iraq-fifteen-years-ago-and-what-he-told-the-un/). Colin Powell che agita una boccetta contente la sua saliva, spacciandola per antrace, a (falsa) dimostrazione della armi chimiche iraqene
3) La falsa notizia diffusa, complici giornalismo e serizi italiani, della armi nucleari iraqene (https://it.wikipedia.org/wiki/Nigergate)
4) Il fatto che, come l’ISIS, il terrorism jihadista di Bin Laden, e Bin Laden stesso, erano alleati, supposrtati e finanziati dagli USA. (https://www.adnkronos.com/talebani-usano-libri-di-testo-pro-jihad-finanziati-dagli-stati-uniti-per-indottrinare-i-bambini_7piPfbGJbOHvCBDEmpKIhG)
5) il fatto che i parenti sauditi di bin laden vengono fatti evacuare dagli usa, subito dopo gli attentati (fonte farenheti 9/11 di MIchael Moore
E direi per ora basta, che ho finito il caffè 🙂
Ma la vera domanda è,… la narrazione ufficiale sull’11 settembre, ha mai avuto lo stesso “onere della prova”? Io direi di no.
è stato presa così per buona,con tutte incongruenze certificate che presenta la farsa processuale ufficiale a cui si vorrebbe la gente credesse. E la gente ci ha creduto, ovviamente, perché era la cosa migliore da credere…, https://govinfo.library.unt.edu/911/report/911Report.pdf, questa è l’ “inchiesta” governativa ufficiale, se mai gli darai un occhio la troverai sicuramente curiosa. Ancora Michael Moore, in Farenheit, ricorda che è documentato che una minaccia terroristica di quel tipo era stata segnalata con la massima priorità nei mesi precedenti…
A parte il fatto che la gran parte dei tuoi punti non affronta direttamente la questione dell’attentato alle torri gemelle (ma più che altro conseguenze e/o altri eventi più o meno correlati), forse non mi sono spiegato bene su un punto: io parlavo di teorie cospirazioniste, non di critica alla narrazione governativa ufficiale degli Stati Uniti. Il che è ben diverso…
eh si ma è questa la questione interessante secondo me,sai bene che sono uno scettico radicale, quindi non credo a nessun complottismo, come non credo a nessuna narrazione ufficiale. Io dico solo che ho la certezza che non ce la raccontano giusta, non dico che so come è andata, i riferimenti che portavo erano per avvalorare la tesi che la narrazione ufficiale di quegli eventi ha tutto l’interesse a non raccontarla giusta,tutto qui 🙂
Il fatto di dubitare delle narrazioni ufficiali non deve indurre a precipitarsi a credere a ogni fandonia che ci ronza intorno, ma mi pare qui, oggi, il problema sia rovesciato, ossia che chi dubita della narrazione ufficiale è considerato automaticamente un cospirazionista e un negazionista, e questo è molto pericoloso. Ovviamente non parlo di te, ma per esempio un atteggiamento come quello di pier aldo mi pare invece già spingersi pericolosamente in questa direzione, e – conoscendolo, come te, abbastanza bene – devo dire che ne sono quantomeno stupito 🙂
É proprio questa la tecnica utilizzata per delegittimare il dissenso, deriderlo e relegarlo nel calderone del complottismo. Senza per altro addurre valide motivazioni. Leggeremo il Fatto Quotidiano allora, quella si che è una fonte affidabile.
E comunque complimenti: avevo inviato un commento in risposta a questo articolo ma evidentemente non è stato ritenuto pubblicabile.
Semplicemente non siamo H24 davanti a un terminale a moderare i commenti. Niente censura a opera della “dittatura sanitaria”, mi spiace…
Invece di delegittimare Mazzucco sarebbe il caso che chi lo addita come cospirazionista si guardi attentamente il video segnalato sopra da Eleonora. Soltanto allora potrebbe dire la sua. E, visto il video, colui che accusa di cospirazionismo il signor Mazzucco, dovrebbe rispondere punto su punto con dei contenuti se è persona seria. Non squalificando una fonte a priori, per un sentito dire. Rispondere in maniera così vaga e superficiale è poco onesto. Vediamo se lo pubblicate questo, sarà il quinto commento che mando.
Grazie, ma a me è bastato il suo video sul finto allunaggio dell’Apollo 11 🙂 Sono di poche pretese…
Sarai di poche pretese…..
Ma mi sembri di “censura sanitaria”
Riguardati le risposte ….
E poi ne riparliamo…..
E nessuno pretende che siate lì h24, figuriamoci. Ma il primo commento, al momento non visualizzabile, l’aveva fatto il sottoscritto in data 7 agosto. Essendo il primo commento quello di Eleonora ognuno faccia le sue lecite deduzioni. Byoblu ha intervistato medici e infermieri che hanno completato tutto il ciclo di studi universitari con tanto di dottorato e ricerca. Hanno tutti un piccolo problema, questo è vero, te ne dò atto: pensano con la propria testa. Ci credo che sei di poche pretese, lo si intuisce chiaramente dai contenuti che metti in campo.
Rispondo a Matteo Sain: non ti abbiamo censurato, figurarsi ho controllato in bacheca di wordpress e non ci sono commenti precedenti quello di Eleonora. Può darsi non sia stato salvato? Non so che dire. Aggiungilo in fondo o in risposta nella vostra discussione se ce l’hai ancora salvato da qualche parte.
Rispondo a Lorenzo Natural: hai ragione, però forse a Stefano, rispondendo simultaneamente ai commenti di 5 persone (di cui 3 coautrici dell’articolo precedente) ha avuto l’impressione di dibattere con un fronte comune, non credo, anzi ne sono certo, che “lasciate” e “fidatevi” vi ascrivesse in alcun modo a un più ampio campo cospirazionista.
Detto ciò è il dibattito più interessante che ho seguito sull’argomento in sei mesi, con argomentazioni solide anzichè slogan e frasi fatte. Grazie.
Grazie Ruben, perfetto. Nessun problema. Sarà andato perso. Ti credo sulla parola.
Consiglio la lettura di questo approfondimento di Valigia Blu, che prende in considerazione le dichiarazioni di Fauci, la questione degli effetti a lungo termine dei vaccini, la questione dei vaccini “sperimentali”, il rapporto tra vaccini e varianti: https://www.valigiablu.it/disinformazione-vaccini-green-pass/
È piuttosto lungo, ma d’altra parte se si vuole avere un’informazione ricca di dati e intellettualmente onesta è il prezzo minimo da pagare 😉
Letto già prima che lo postassi.
D’altronde, come dicevi, è una questione di “fiducia”.
Cuiuque suum.
Scusate l’intromissione.
Visto che mi servirebbero molte righe solo per entrare nel dettaglio di ciascuno dei commenti, provo a riassumere la mia posizione dicendo che è molto simile a quella di Rovatti e di Stefano, ma non entrerei troppo nel particolare di cosa ha detto Fauci (anche lui non infallibile, basta vedere l’esordio sull’inefficacia delle mascherine) o cosa dice Byoblu (dico in maniera un pò snob e per tagliare corto, perdonate, che anche solo per il nome non meriterebbe attenzione).
Cerco di esporre brevemente quello che penso:
Credo che tutti noi/voi abbiamo le capacità di leggere direttamente la letteratura scientifica (al netto delle ingerenze che anche lì, ovviamente, non mancano) e farci un’idea della situazione senza dover necessariamente pendere dalle labbra del primo ospite di talk show di turno.
Il problema centrale del disaccordo tra voi e tra loro mi sembra essere sempre lo stesso: cosa si vuole fare con il virus? Se Andrea ad un certo punto dice che l’obbligo per gli insegnanti non ha senso come protezione per i bambini, in linea di massima potrei anche essere d’accordo, ma quella che secondo me va combattuta è la diffusione del virus in qualsiasi forma, dato che -come si è già visto- se si diffonde può mutare e diventare ancora più problematico.
Penso, inoltre che si sia andati un pò fuori strada nei commenti non considerando il punto che, almeno secondo me, è centrale nel discorso di Rovatti: non si può combattere una pandemia con scelte individuali, ma sociali e non dico statali perché non ci credo e non ci spero. Dunque, se da una parte penso abbia ragione Andrea nel dire che c’è chi dall’alto non vuole prendere decisioni come l’obbligo vaccinale proprio per non assumersi responsabilità fino in fondo, allo stesso modo penso che dal basso si potrebbe prendere qualche rischio (relativamente basso) individuale per combattere insieme una situazione che ha portato molti/o vicino al collasso.
Detto ciò, è inutile negare l’interesse che la faccenda suscita e la sfida che è stata rivolta alla società che, a mio modestissimo parere, si è vicini a perdere miseramente.
Trovo molto interessante soprattutto questo passo: “(…) tutti abbiamo dubbi, nessuno vuole procedere alla cieca, però le ragionevoli esitazioni diventano irragionevoli rifiuti se bloccano il faticoso tentativo di allontanarsi dal peggio e di dirigersi verso un miglioramento.”
Ottimo lavoro, dopo dieci anni spero che possiate espandervi anche in Lombardia dove vivo!
È incoraggiante vedere una discussione così aperta e approfondita su questioni importanti come la polarizzazione delle posizioni riguardo alle misure anti-COVID e il concetto di libertà individuale. È essenziale considerare sia la protezione della salute pubblica che i diritti individuali, e questa discussione offre una prospettiva stimolante su entrambi i fronti. Per coloro che sono interessati a esplorare ulteriormente il tema della libertà individuale e della solidarietà sociale, potrebbero trovare utile visitare il sito web https://www.ipacgroup.it/. Qui potrebbero trovare risorse e informazioni pertinenti per approfondire la propria comprensione e partecipare al dibattito in modo informato e costruttivo.