Terza Pagina. Immersioni / Promemoria

di Jacopo Pignatiello

Immersioni

Nella mia tazza rossa

si tuffa assonnato il cucchiaino:

un pesciolino argenteo

che nuota in latte e caffè.

Lo sollevo, lo osservo,

bevo, lo reimmergo

e con movimenti rotatori

lo mando all’esplorazione del fondale,

alla ricerca di pietre di zucchero

che scompaiono rapide.

Traccio spirali lente:

vortici minimi

che durano poco,

prima del ritorno della bonaccia.

Finisco così la colazione,

mentre il mattino mi mostra

la legge dei corpi:

ogni cosa muta,

ogni cosa gravita,

ogni cosa affonda.

***

Promemoria

Mi sveglio e già mi aspetta

il catalogo delle cose da perdere:

penne, telefono, concentrazione,

risposte giuste, ombrelli, agenda,

cinghietta della valigetta,

voglia di lavorare, fazzolettini,

pen drive, occhiali, cuffiette,

fili dei discorsi interrotti,

occasioni per essere gentile

o per sorridere.

Molte cose le smarrisco

per sbadataggine momentanea

e poi le ritrovo

nel corso della giornata.

Altre no, ma non smetto

mai di cercarle.

Non appena metto piede

giù dal letto

già sento sgocciolare il tempo

dal rubinetto.

Poi in bagno

lo specchio mi restituisce

un viso non mio.

O forse sì, ma di ieri.

Dov’è quello di oggi?

Finalmente, in ascensore

ritrovo qualcosa in tasca:

una lista di cose da fare

lasciata nei jeans

qualche tempo fa,

scritta con una grafia

che non riconosco.

*Immagine di copertina di Justin Leibow (via Unsplash), crediti qui.

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